Raggiunta la consapevolezza e dopo l’impaccio della telefonata sopraggiunge l’imbarazzo del primo appuntamento : una situazione sociale nuova, mai affrontata che non nasconde niente di speciale.
Come affrontarlo da soli, in vista di una terapia di coppia o familiare, se vogliamo aiutare qualcuno.
Come affrontare il primo colloquio di psicoterapia?
Quante volte ci siamo chiesti quale fosse la modalità più corretta per rivolgersi ad uno psicoterapeuta, dimenticandoci che non è facile chiedere aiuto. All’interno della nostra richiesta c’è un insieme indefinito di pensieri, paure, aspettative e bisogni tanto che a volte ci fermiamo, come a chiederci qualcosa tipo “Da dove inizio?”.
Ecco, è proprio dall’inizio che bisogna cominciare, alzando la cornetta e chiamando lo psicoterapeuta.
Ci risponderà uno specialista preparato ad accogliere e capace di ascoltare le nostre ansie, le nostre paure, al quale potremmo fare le domande che riteniamo necessarie poiché nulla è banale quando riguarda noi stessi e il nostro benessere.
Chiarezza d’informazione e onestà professionale sono alla base del rapporto con lo psicoterapeuta. Il primo colloquio telefonico e la prima seduta permettono di stabilire un rapporto con lo psicoterapeuta: può iniziare a comprendere il nostro problema e come affrontarlo, mentre noi possiamo valutare se ci sentiamo a nostro agio e se ha creato un’atmosfera nella quale ci sentiamo liberi di presentare le nostre difficoltà e le aspettative di cura.
Come coinvolgo il mio partner o la mia famiglia nella psicoterapia?
Innanzitutto, nel caso che la psicoterapia riguardi un adolescente, lo psicoterapeuta parla anche con i genitori e in un secondo momento solo con il destinatario dell’intervento.
E se mio figlio non vuole venire ? Parliamone con lo psicoterapeuta, a seconda del caso ed in base alle problematiche che gli presentiamo potrà consigliarci su che strategia adottare e se è più indicata una terapia individuale o di gruppo.
Lo stesso discorso vale per le difficoltà di coppia ed i problemi familiari. Un interlocutore qualificato che ha avuto modo di relazionarsi con noi saprà indicarci se il percorso da intraprendere è individuale o necessita il coinvolgimento del partner o della famiglia.
Nel caso che proponga una terapia di coppia o una psicoterapia familiare, saprà consigliarci su come vincere eventuali resistenze; fermo restando che per il successo della psicoterapia la collaborazione degli individui coinvolti è fondamentale e che in alcune occasioni nessuna parola o azione può vincere la volontà altrui.
scritto da Alessandro Lasagni, Psicologo Psicoterapeuta Sassuolo e Reggio Emilia
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